|
AVVENIRE
per l'articolo completo vai al sito internet
http://www.avvenire.it
2010-01-28
|
CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito Internet
http://www.corriere.it
2010-01-28
|
REPUBBLICA
per l'articolo completo vai al sito Internet
http://www.repubblica.it
2010-01-28
|
L'UNITA'
per l'articolo completo vai al sito Internet
http://www.unita.it
2010-01-28
|
il SOLE 24 ORE
per l'articolo completo vai al sito Internet
http://www.ilsole24ore.com
2010-01-28
Il "cataclisma"
del Pd sulla stampa straniera
di Elysa Fazzino
27 gennaio 2010
"Dai nostri archivi"
Il nuovo "nemico" di Berlusconi
Pd, primarie laboriose, perché non fermarsi ora? (Le Monde)
Pd nella bufera: Bersani riparte da Di Pietro, D'Alema trasloca al Copasir
Bersani: "Priorità in Parlamento sul fisco, non sul processo breve"
IL PUNTO / La debolezza del Pd: sceglie un leader, non un candidato premier
El Pais parla di "cataclisma del Partito Democratico" in un reportage che è stato messo in evidenza con un richiamo sulla homepage del suo sito web. E anche la stampa francese - Le Figaro, Le Monde, Libération - si domanda cosa stia accadendo alla principale forza di opposizione italiana.
"Il centrosinistra italiano naufraga tra scandali e sconfitte elettorali", scrive El Pais. "Bersani non riesce ad affermare la sua leadership e soffre l'ombra di D'Alema". La formazione, osserva il corrispondente del quotidiano spagnolo, Miguel Mora, "continua a essere divisa in due: democristiani contro ex comunisti". Il partito è "ogni giorno più timido e ombroso, carente di identità, polso e visione, sprecando l'illusione che gli consegnarono 12 milioni di elettori nelle elezioni dell'aprile 2008".
Parafrasando Ennio Flaiano, il cronista definisce la situazione del Partito Democratico "grave ma non seria" ed elenca le ultime novità dal fronte, dallo scandalo del sindaco di Bologna Flavio Delbono alla vittoria di Nichi Vendola in Puglia. "Con i sondaggi delle regionali di marzo che minacciano il disastro", Pierluigi Bersani tenta di "placare i fuochi che lui stesso ha acceso seguendo senza fiatare D'Alema, mentore illustre trasformatosi nel suo peggior nemico". A Bersani, continua il quotidiano spagnolo, "rimproverano di essere un leader sottomesso a un altro leader che comanda più di lui". "Però, continua a difendere il grande apparatchik".
"Tutti in Italia", si legge ancora su El Pais, "conoscono e rispettano l'intelligenza fine e la grande carriera del quasi sempre abbagliante e molte volte sprezzante D'Alema". Forse questo è il problema, continua Mora: D'Alema ha condotto tutta la sua vita in politica. "Ha fatto tutto, sa tutto e non saprebbe fare altro". "E la sua spessa ombra ha bloccato il rinnovamento".
"Il fatto è che l'eterna speranza della sinistra italiana ed europea è, da anni, un grande incompreso; i suoi sarcasmi suonano più un problema che una soluzione". Brutta cosa per un Paese che nessuno capisce e per una sinistra "che ha finito per divorare se stessa consegnando l'Italia al populismo".
"La sinistra italiana attraversa una brutta fase", titola Le Figaro. Il corrispondente del quotidiano francese, Richard Heuzé, parte dalla domanda "bruciante" di Romano Prodi: "Ma chi comanda nel Pd? ". Il fondatore del principale partito d'opposizione esce dal riserbo per esprimere il suo "smarrimento" davanti a una serie di incidenti di percorso che "gettano un'ombra sul Partito Democratico".
Particolarmente cocente, secondo Heuzé, è lo scacco elettorale in Puglia. Bersani ha un bel dire che non ci sono state sconfitte, "non convince". Ha annunciato un accordo elettorale in undici regioni su tredici con Antonio Di Pietro, anche se a sinistra è considerato "un esaltato imprevedibile". Ed è proprio la paura di vedere Di Pietro arrivare a Bologna a denunciare la corruzione che ha spinto i dirigenti democratici ad affrettare le dimissioni di Delbono, continua Le Figaro. "Gli italiani, che hanno perdonato a Berlusconi le sue scappatelle, avrebbero chiuso gli occhi se non avesse confuso allegramente i suoi conti". Una "leggerezza", riconosce lui ora.
Libération analizza "i rischi delle alleanze" della sinistra italiana: "A due mesi dalle elezioni regionali, la principale formazione dell'opposizione italiana è in pieno smarrimento…". Delbono è stato spinto a dimettersi e Prodi, che dalle sue dimissioni da presidente del Consiglio, nel 2008, si era imposto un certo riserbo politico, "non ha resistito a intervenire".
Il progressivo distacco del Pd dalla sua base era stato messo in evidenza ieri da Le Monde nella corrispondenza di Philippe Ridet intitolata "In Italia, la strategia d'alleanza del Partito democratico con il centro è sconfessata dai suoi elettori". La Puglia "doveva essere il laboratorio in cui si sarebbero elaborate le future vittorie del Pd". Invece, "la direzione nazionale del partito esce indebolita" dal plebiscito per Vendola, anche se Bersani fa finta che gli vada bene questa candidatura "che non riflette né la sua scelta né la sua strategia".
Una disavventura simile, ricorda Le Monde, è avvenuta in Lazio, dove il Pd si è sforzato di trovare un candidato che piacesse ai centristi, tanto più determinante in questa regione per la vicinanza del Vaticano. Alla fine, dopo tante esitazioni, Emma Bonino ha messo tutti d'accordo. "Un altro schiaffo al partito? Ci assomiglia". Laica, nota per le sue battaglie per l'eutanasia, l'aborto, il divorzio, la Bonino "ha tutto per irritare l'elettorato cattolico. Non avrà il sostegno dei centristi, ma ha un forte sostegno popolare". La sua candidatura, come quella di Vendola, "illustra le difficoltà del Pd nello scegliere la sua strategia e nell'imporla ai suoi militanti".
Della travagliata sinistra italiana si occupa anche l'Economist in edicola domani. ll settimanale britannico parte da una domanda che si pone spesso: come mai gli italiani hanno eletto tre volte Silvio Berlusconi. La risposta di molti italiani - "Avete visto l'alternativa?" - questa settimana è, a suo parere, più convincente che mai. "Ancora una volta, Berlusconi è aiutato dall'opposizione". Nell'articolo intitolato "Il centrosinistra non può reggere", il giornale descrive un partito nello scompiglio, a meno di due mesi dal test delle elezioni regionali.
In un momento in cui Berlusconi dovrebbe essere vulnerabile alle accuse sulla sua vita privata, dopo gli scandali Delbono e Marrazzo – constata l'Economist - la sinistra ha "qualche difficoltà" a tenersi al di sopra delle critiche dal punto di vista morale. Ma "non è questo il problema più serio". "Quello che ha fatto affondare il governo Prodi tra il 2006 e il 2008 era il fatto che era disunito". Nelle elezioni del 2008, gli elettori hanno mandato fuori dal Parlamento i partiti di estrema sinistra, responsabili di gran parte della discordia.
Ora il nuovo leader del Pd, Bersani, "sembra creare un problema simile con la sua destra". Ha deciso di cercare di concordare candidati comuni con l'Udc. Ma la sua strategia è fallita in Puglia.
Mentre Bersani è in difficoltà, Berlusconi sta ancora beneficiando dell'ondata di simpatia che lo ha sostenuto dopo l'aggressione di dicembre. Conclude sconsolato l'Economist: "La sua premiership pare più salda ogni giorno che passa".
27 gennaio 2010
|
MILANO D'UOMO
TARANTO CASTELLO
